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OBBEDIENZA E COSTANZA

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I suoi primi due libri hanno venduto 80.000 copie, il terzo uscito il 20 maggio, ha fatto di nuovo centro, Costanza Miriano è sulla bocca di tutti: una scrittrice cattolica che annuncia, con grande senso dell’umorismo e divertimento, i dettami millenari della Chiesa cattolica. Il segreto del suo successo? Lo chiediamo direttamente all’interessata.

Siamo ormai abituati a vedere la letteratura cattolica pubblicata presso case editrici di settore, tu invece scrivi libri che citano in maniera vivida ed attualissima la catechesi cattolica e le parole dei santi ed ottieni un enorme successo di pubblico. Come lo spieghi e cosa pensi che cerchi il lettore nei tuoi libri?

Diciamo che nel contenuto mi attengo alle verità della Chiesa che sono le stesse da 2000 anni. Il mio apporto è la maniera divertente nella quale scrivo che non è solo formale, vorrei far capire che Dio non toglie niente a chi lo segue, possiamo mettere insieme la fede con la borsa firmata. Serve anche un po’ a sfatare un pregiudizio comune che vuole la donna cattolica dimessa e triste, come se Dio volesse toglierci il piacere Il libro dimostra nel suo stile divertente che la fede dà un sapore e una marcia in più alla nostra quotidianità. Tramite il mio blog (www.costanzamiriano.com n.d.r.) posso constatare che il lettore ama i pezzi particolarmente identitari, dove caso mai si parla di preghiera oppure di temi all’ordine del giorno come l’omofobia, oppure i post più divertenti dove prevale il buonumore che non è artificio letterario o astuzia per cercare consensi ma l’essenza stessa della persona: se hai un rapporto vivo con Dio sei più gioioso!

Dopo due libri dedicati al matrimonio questo tuo ultimo parla, più in generale, della ricerca della felicità. In questo senso niente di nuovo, la novità sta invece nel luogo dove questa ricerca suggerisci debba essere effettuata cioè nella obbedienza: come è possibile? Ma non ci avevano detto che per essere felici bisognava essere liberi cioè fare il più possibile ciò che si vuole? Qual è secondo te il vero concetto di libertà ?

Ovviamente Dio ci vuole liberi! Il Signore ama la libertà più della salvezza per questo ci lascia sempre la scelta. La libertà è un dono grandissimo e l’obbedienza non è certo la sua negazione. Il punto è come utilizzare questa libertà: noi cerchiamo di obbedire perchè vediamo che non siamo autosufficienti, che dentro di noi non è tutto buono: il peccato originale è dentro di noi. Vediamo tutti i giorni persone che fanno sempre e solo quello che vogliono e non sono felici. C’è una battaglia quotidiana tra bene e male dentro di noi e possiamo usare la libertà per condurre questa lotta nella maniera giusta.

Il titolo del libro è “OBBEDIRE È MEGLIO”: Obbedire a chi e perché?

Be’ essenzialmente obbedire a Dio, ma diciamo che più concretamente, obbedire alla propria realtà, non scappare, non farsi ingannare dai nostri pensieri o dalle nostre fantasie che ci dicono che con un altro marito, in un altro posto, senza quei figli, insomma in un’altra situazione di vita, saremmo più felici. Obbedire vuol dire abbracciare con gioia, e a volte anche con fatica o dolore, la realtà in cui viviamo. Scappare non paga, non serve.

La parola sottomissione citata nel tuo primo libro, SPOSATI E SII SOTTOMESSA, ha creato non poco sconcerto, per non dire polemiche o addirittura scandalo. Noi donne di oggi quando sentiamo la parola obbedienza pensiamo subito a donne-zerbino, senza ambizione e senza tempra, che vivono con triste rassegnazione una vita grigia, madri particolarmente arrendevoli di ragazzini viziati. Vogliamo chiarire bene cosa sia per te l’obbedienza e come questa possa essere sposata alla dignità di sposa e all’autorevolezza di madre?

Ormai l’ho ripetuto spessisimo ma per alcuni è ancora difficile capire cosa intendo. La sottomissione è mettersi alla base di una situazione di vita e sostenerla. In questa obbedienza i nostri figli vedono la nostra forza e come madri acquistiamo autorevolezza. Molte donne mi hanno ringraziato, dopo aver letto il libro, perchè si sono sentite nobilitate nella loro vocazione. È difficile chiedere ad un figlio un piccolo sacrificio se noi, per primi, non abbiamo la forza di farlo a nostra volta.  L’educazione dei figli non è una tecnica come ci suggeriscono certi manuali, ma mostrare ad un figlio semplicemente la nostra voglia di essere santi.

Nel tuo libro parli della Compagnia degli Agnelli? Chi sono questi agnelli e perché stare in compagnia?

Se non fosse importante la compagnia, Gesù non avrebbe fondato la Chiesa, una compagnia di carne che ti fa vedere che questo cammino è possibile. Gli agnelli sono quelli che assomigliano a Cristo, Agnello per eccellenza ma anche Leone di Giuda, il vincitore. Chi vuol stare dalla Sua parte io lo definisco agnello e questo gregge sta insieme, ci si sostiene a vicenda, ci si fa carico dei problemi degli altri, ci si scambia le case, si badano figli non nostri, si testimonia vicendevolmente che questo cammino è buono.

Paola Testoni De Beaufort

OBBEDIRE È MEGLIO
Editrice Sonzogno
pp. 176, 2° ed.
Euro 15.00
Anno 2014
isbn: 978-88-454-2581-3

www.sonzognoeditori.it/autori/libro/4542581-obbedire-e-meglio#sthash.lj3SJly1.dpuf

 

 

 


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